La mia Noia – Cap.13

Il grande coniglio nero

Ogni supereroe, eroe, beniamino del popolo o qualsiasi altro personaggio a sfondo psicologico positivo ha la sua nemesi. Non importa quanto egli sia frustrato da un’infanzia terribile, storie strappalacrime, addestramenti al limite dell’inumano che gli hanno conferito capacità altrettanto inumane o abbia semplicemente avuto la botta di culo di nascere con poteri speciali; lui avrà la sua nemesi.

Ora, cosa è una nemesi? Una tra le definizioni più chiare che posso scrivere è “Personificazione della giustizia divina; evento che punisce un crimine o che ribalta una fortuna; arcinemico”.

Il concetto a occhio mi sembra abbastanza chiaro: uno fa una vita dedita ad un principio, una morale o semplicemente ad una ragione che per lui è motore universale e ad un certo punto arriva un qualcosa che è contrario e al contempo complementare a lui per mettergli un casino nella testa pari soltanto a quello che hanno gli italiani che cercano di ricordarsi del giorno in cui hanno votato per aderire alla moneta unica europea. 

La nemesi però ha delle caratteristiche e un modus operandi che molto spesso sono così chiari e puliti da mettere a soqquadro anche la mente più sana. Per esempio io rappresento la mia nemesi come un grande coniglio nero, ma non come quello di Donnie Darko che fa paura ed è criptico. Il mio grande coniglio nero, che da questo momento cominceremo a chiamare “il coniglione”, sorride sempre ed è molto gentile e ho il sospetto che non capisca un caxxo, ma questo è soltanto un sospetto perché all’inizio credevo che fosse tipo un genio del male e che operasse con una visione a 360 gradi di tutto. Poi nel tempo ho cominciato a ricredermi perché mi ricorda molto di più il Joker di Batman che porta il caos facendo il caos, quindi senza un motivo o uno scopo preciso. È solo istinto animale, e come tale deve essere soddisfatto in un modo o nell’altro. “il coniglione” deve pur mangiare e sostentarsi, ma ha capito che ci sono modi più facili di quanto mai si possa pensare per farlo. Per esempio lui non ha una preparazione professionale così forte da essere davvero competitivo sul mercato, però sorride sempre ed è amico di tutti, e ciò lo rende un concorrente spietato. Lui non ha fame veramente, come uno che non mangia da giorni; lui ha fame perché sennò mancherebbe un pezzo importante nella sua vita e quindi essendo una nemesi, sbaraglia le leggi di mercato cambiando il valore delle cose a suo piacimento (come il Joker che bruciava i soldi, per capirci). Oltre a questo, il coniglione sa essere silenzioso e appariscente contemporaneamente! Sta sempre in mezzo alle palle, lo vedi dappertutto ma Dio solo sa come ci è arrivato, perché la logica umana grazie alla scienza è arrivata a rispondere a molti grandi quesiti dell’universo, ma questo del coniglione ha ancora un velo, o meglio un lenzuolo sopra.

Molti di noi hanno la loro nemesi personale, il loro grande coniglio nero. A volte è nella loro cerchia di amici, a volte è uno di famiglia e molto molto spesso è un collega di lavoro e chiamandolo collega ho voluto essere molto gentile. È quello che ti sorride sempre, è quello che “ma come ci è arrivato qui?”, è quello che “ma come fanno le altre persone, soprattutto chi lo paga, a non accorgersi che è un coniglione?”.

La vostra nemesi personale sarà sempre là, sorridente, pronta a scambiare quattro chiacchiere con voi, anche a darvi un consiglio o a volervi aiutare, ma sarà sempre là, la vedrete ogni volta che non ne avrete bisogno, là, con la mano tesa verso di voi.

E se non la vedete, e se non l’avete, e se non ne avete mai sentito parlare, beh, il grande coniglio nero siete voi.

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